Questo piccolo villaggio (trecento anni fa lo si sarebbe detto “villa”) si propone oggi, miracolosamente intatto, all’incuriosito visitatore che se lo trova improvvisamente di fronte sullo sfondo delle Vette Feltrine, cuore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Per secoli, nuclei abitati simili a Grum hanno caratterizzato il paesaggio rurale veneto: c’erano la chiesa, la piazza con la fontana, le case dei contadini, le stalle, i fienili, la casa dominicale (del dominus) o la grande villa; vere e proprie “fabriche” agricole, essi costituivano il fondamento economico della società del tempo.
Il borgo di Grum |
Ancor oggi la campagna circostante è coltivata e curata per conservare integro il dolce paesaggio tipico della Val Belluna.
Qui la nobile famiglia de Mezzan ha costruito nei secoli le proprie fortune, attraversando guerre, cambiamenti socioeconomici, lutti, nascite e matrimoni.
Il toponimo è di plausibile origine latina (Grum = agrum), anche se nell’Ottocento, sotto l’Impero Austoungarico, è prevalsa la dizione Grun (grün = verde in lingua tedesca). Sicuramente la famosa Via romana Claudia Augusta Altinate non passava lontano, come testimoniano i cippi confinari di una centuriazione romana, inglobati nelle murature degli edifici.
Chiesa di Santo Stefano a Grum |
La chiesa di Santo Stefano (datata 1320) conserva affreschi di buona mano ed una complessa pala d’altare del sedicesimo secolo, raffigurante i santi Stefano, Lorenzo, Sebastiano e Rocco. Il 26 dicembre una piccola folla infreddolita assiste alla Santa Messa e ritrova alla luce delle candele, il filo mai interrotto di un’appartenenza comune.
La villa veneta padronale è del diciassettesimo secolo, mentre l’imponente barchessa che l’affianca, è della fine del Settecento.
Nel 1929 Carlo Rizzarda maestro del ferro battuto, forgiò per Grum, poco prima di morire, un’elegante e maestosa cancellata, limpida testimonianza della sua arte raffinata che potrete ulteriormente apprezzare visitando il Museo feltrino a lui dedicato.
Stampa del Moro raffigurante Villa De Mezzan |
Nel 1929 Carlo Rizzarda maestro del ferro battuto, forgiò per Grum, poco prima di morire, un’elegante e maestosa cancellata, limpida testimonianza della sua arte raffinata che potrete ulteriormente apprezzare visitando il Museo feltrino a lui dedicato.
Cancellata di Villa De Mezzan |